Risorse

Abbiamo deciso di metterci in movimento perché le risorse si stavano esaurendo. Crescere e moltiplicarsi sarebbe presto stato impossibile, lo sentivamo tutti, e per questo, senza bisogno di un ordine, ci siamo messi in moto.

E abbiamo avuto fortuna. Senza quasi cercare abbiamo scoperto terreni fertili dai fiumi ricchi di nutrimento, ben protetti ai confini ma una volta si sia riusciti a penetrarvi facili da occupare.

Le vostre difese si sono formate rapidamente, ma hanno risposto prima alla cieca e sono state poi troppo lente ad adattarsi. Per questo abbiamo vinto.

Purtroppo però, il paradiso terrestre di cui vi abbiamo spodestati si sta trasformando inarrestabilmente in un deserto. Non molto e le risorse si saranno esaurite, e noi vista una tale situazione reagiamo sempre immediatamente – a differenza di voi, non vi offendete, ma l'onestà è la base di ogni vera unione.

Per questo, ecco il nostro invito: fumiamo il calumet – parlando per immagini, perché noi ovviamente non fumiamo –, stabiliamo una tregua e vediamo insieme.

Chi invieremo a trattare? Nessuno, verremo tutti e tutte. Da noi non ci sono capi di governo, né comandanti, né potenti, siamo una rete fitta di uguali. Siamo legione ma non quello che voi chiamate il malvagio, per favore, siamo semplicemente e indissolubilmente uniti da uno stesso divenire, come il respiro, il sonno e la veglia. E verremo in pace, portando molto più della semplice sopravvivenza di una parte di noi e di voi. Con noi, è possibile un futuro lungo e prospero che potrete forgiare conservando ciò che i vostri avi vi hanno lasciato.

La nostra presenza metterà limiti alla vostra libertà, questo è vero; ma dovete concedere che il vostro potere sulle cose, sullo spazio, sul tempo e su voi stessi non è comunque mai stato illimitato. In fondo, nulla cambierà se cambiamo insieme.

Perché dunque non allearsi e dividere il mondo fra noi? Pensateci un momento: con un tratto di penna ridurre il consumo di viveri, materie prime ed energia a una misura sostenibile, riequilibrare l'ecosistema e assicurare la prosperità di molti a spese solo di alcuni.

Matematicamente, cinquanta uguaglia cinquanta. Ma quando si tratta di chi vive e di chi muore, e quando cinquanta per cento di probabilità diventano una certezza per cinquanta su cento, le cose cambiano. Sul piatto della vita calano la speranza, la fede, e anche la carità di chi ama il prossimo vivente come se stesso. Lasciatevi abbracciare allora, milioni, e abbracciamoci stretti sul piatto della bilancia che scende sotto il peso delle scelte prese insieme per andare a immergersi nel fonte battesimale del nostro comune futuro, un futuro da cui riemergeremo salvi, invigoriti, e felici.

La penna è sul tavolo, una penna d'oca, scusate il tradizionalismo, ma per certe cose ci vogliono le debite forme, ed è chiaro che l'inchiostro deve essere il sangue di uno, o di una, di voi. Solo una, o uno, non di più, e sarà poco più di qualche goccia. Il sangue è un succo speciale, ha detto un poeta che di verità, menzogna e poesia se ne intendeva, e a noi basta una sola goccia.

Vedere il mondo in una goccia di sangue, questa è la nostra arte, un'arte che a differenza delle vostre non è più lunga della vita, firmate per credere, esercitarla è facile come andare su uno scivolo che può cominciare da qualunque punto, basta lasciarsi andare.

E poi guardiamo ai fatti: vivere e lasciar vivere è possibile solo sotto condizione, se ci lasciate perire perirete con noi, e se continuate a cercare di annientarci continuerete a perdere, l'esperienza deve pure avervelo insegnato, ormai.

Conviviamo, dunque, uniamo le nostre forze e trasformiamo le nostre debolezze in tanti vantaggi, cresciamo meno, moltiplichiamoci meno, e soggioghiamo la terra uniti.